Una brutta notizia.
Era un pomeriggio d'estate.
Finalmente mia moglie ed io avevamo una serata libera e volevamo usare un regalo fatto a lei.
Il regalo era semplice, una cena nel nostro ristorante preferito.
Il TEN.
Per chi non lo sapesse, il TEN era un progetto di due sognatori, Mariateresa ed Alberto, che con raffinata semplicità riuscivano ad incantarti il palato con eccellenti piatti e soddisfare gli occhi con mostre che organizzavano nel loro piccolo ed incantevole locale.
Il TEN era un concentrato di aggettivi positivi, piacevole, amichevole, raffinato, interessante e chi più ne ha più ne metta.
Un posto dove si poteva parlare a bassa voce e portare gli amici sicuri di fare bella figura.
Purtroppo, quando ho chiamato Alberto per prenotare la serata ho avuto la notizia.
Il TEN chiude.
E' l'ennesima vittima della mediocrità di cui il nostro amato paese è vittima.
Troppo complicato capire gli aromi dei piatti di Mariateresa ed impossibile interpretare le sensazioni dei vini scelti da Alberto.
Meglio una terrificante e squallida pizza in un localone da 200 coperti, magari innaffiata da una triste birretta commerciale o da un dubbio vino della casa.
Eppure siamo il paese della cucina, dovremmo amare e coltivare questi luoghi di eccellenza.
I nostri sognatori erano riusciti anche a ricevere una forchetta dal Gambero Rosso, riconoscimento strameritato e a sorpresa, magra consolazione che però sottolinea lo sforzo e l'impegno profusi.
Meglio Grandi Fratelli e Isole di famosetti (?!), il gossip, il calcio (anche se truccato...) e i ristoranti di 30 euri di 'monnezza ma basta che sia tanto!
Ma i romani si fanno chilometri per mangiare in posticiattoli dove per 15€ servono pizza fino a scoppiare, che poi quella pizza sia fatta con mozzarelle di quarta categoria e con olii che di oliva hanno solo il nome, poco importa.
Mi rimane l'amaro rammarico di non aver mai scritto un pensiero sul TEN in questo mio diario digitale.
Un in bocca al lupo a Mariateresa ed Alberto per la prossima avventura!
Finalmente mia moglie ed io avevamo una serata libera e volevamo usare un regalo fatto a lei.
Il regalo era semplice, una cena nel nostro ristorante preferito.
Il TEN.
Per chi non lo sapesse, il TEN era un progetto di due sognatori, Mariateresa ed Alberto, che con raffinata semplicità riuscivano ad incantarti il palato con eccellenti piatti e soddisfare gli occhi con mostre che organizzavano nel loro piccolo ed incantevole locale.
Il TEN era un concentrato di aggettivi positivi, piacevole, amichevole, raffinato, interessante e chi più ne ha più ne metta.
Un posto dove si poteva parlare a bassa voce e portare gli amici sicuri di fare bella figura.
Purtroppo, quando ho chiamato Alberto per prenotare la serata ho avuto la notizia.
Il TEN chiude.
E' l'ennesima vittima della mediocrità di cui il nostro amato paese è vittima.
Troppo complicato capire gli aromi dei piatti di Mariateresa ed impossibile interpretare le sensazioni dei vini scelti da Alberto.
Meglio una terrificante e squallida pizza in un localone da 200 coperti, magari innaffiata da una triste birretta commerciale o da un dubbio vino della casa.
Eppure siamo il paese della cucina, dovremmo amare e coltivare questi luoghi di eccellenza.
I nostri sognatori erano riusciti anche a ricevere una forchetta dal Gambero Rosso, riconoscimento strameritato e a sorpresa, magra consolazione che però sottolinea lo sforzo e l'impegno profusi.
Meglio Grandi Fratelli e Isole di famosetti (?!), il gossip, il calcio (anche se truccato...) e i ristoranti di 30 euri di 'monnezza ma basta che sia tanto!
Ma i romani si fanno chilometri per mangiare in posticiattoli dove per 15€ servono pizza fino a scoppiare, che poi quella pizza sia fatta con mozzarelle di quarta categoria e con olii che di oliva hanno solo il nome, poco importa.
Mi rimane l'amaro rammarico di non aver mai scritto un pensiero sul TEN in questo mio diario digitale.
Un in bocca al lupo a Mariateresa ed Alberto per la prossima avventura!